
Spesso se ne sente parlare ma quanti effettivamente sanno di cosa si tratta?
“Vendemmia verde” è un concetto che troviamo disciplinato nel Regolamento UE n. 1308/2013 inerente all’OCM Unica (Organizzazione Comune dei Mercati). Attenzione però che non si tratta propriamente di un concetto ma di una misura di sostegno. Misura che consiste “nella distruzione o eliminazione totale dei grappoli non ancora giunti a maturazione, riducendo a zero la resa dell’intera unità vitata“.
Dove sta il sostegno se io produttore distruggo la mia materia prima? Innanzitutto è bene sottolineare che la misura è varata con l’obiettivo di mantenere un’equilibrio tra la domanda e l’offerta nel settore vinicolo, questo per evitare una crisi di mercato a livello comunitario. Il viticoltore che decide di aderire a questa misura vedrà riconosciuto un corrispettivo economico basato su una somma forfettaria per ettaro. Questo aiuto forfettario non può superare il 50% della somma dei costi diretti relativi all’eliminazione dei grappoli ovvero alla distribuzione degli stessi ed alla conseguente perdita di reddito.
Sono oggetto della misura le unità vitate che:
- sono in buone condizioni vegetative;
- sono impiantate da almeno quattro campagne;
- hanno formato oggetto di dichiarazione di vendemmia nella campagna precedente (…).
NB: – La mancata raccolta delle uve non è considerata vendemmia verde. – La stessa unità vitata non può essere ammessa all’aiuto previsto per la “vendemmia verde” per due anni consecutivi.
Nel corso di questo 2020, come conseguenza alla pandemia, è stata varata una misura straordinaria che prende il nome di “Vendemmia verde parziale“. Il Mipaaf ha stanziato 100 milioni di euro da destinare alle imprese viticole che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini DO o IG.
Quali sono i requisiti base?
- La riduzione della produzione non deve essere inferiore al 15% rispetto alla media aziendale delle ultime cinque campagne. Le rese medie sono calcolate, a livello aziendale per le tipologie DOCG, DOC e IGT, sulla base delle dichiarazioni di raccolta uva degli ultimi 5 anni, escludendo le campagne con la resa più alta e quella con la resa più bassa.
- Include solo le uve per la produzione di vini DOCG, DOC e IGT.
L’aiuto forfettario è stato così fissato:
- Uve destinate a vini IGT: importo massimo 400€ per ettaro
- Uve destinate a vini DOC: importo massimo dai 600€ per ettaro ai 700€ per ettaro a seconda della resa
- Uve destinate ai vini DOCG: importo massimo dagli 800€ per ettaro ai 900€ per ettaro a seconda della resa.
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