Oggi nessuna normativa in particolare, ma apriamo una finestra storico-culturale.

Qual è l’elemento complementare al vino? Senza dubbio il cibo, nonché i prodotti agroalimentari. Questo binomio cibo-vino è il motore che accende una delle più importanti forme di turismo italiano, quello enogastronomico.

In qualsiasi epoca storica o zona geografica a cui vogliamo fare riferimento, il cibo non ha mai rappresentato come unico scopo quello di soddisfare il bisogno fisiologico della sopravvivenza, ma ha sempre ricoperto un ruolo essenziale nella formazione di identità sociali, comunità religiose, tramandando da generazione in generazione stili di vita. Il cibo inoltre è l’espressione delle varietà autoctone, della natura e del paesaggio contraddistinto per ogni realtà e contesto geografico.

Se diamo uno sguardo al passato non è di difficile deduzione notare come il cibo sia stato il mezzo tramite il quale l’uomo ha raggiunto determinati cambiamenti. Si possono suddividere quattro momenti in particolare dove la relazione cibo e storia viene messa in luce:

  • il primo momento coincide con la cosiddetta “rivoluzione agricola” (circa 10000 anni fa) che segnò il passaggio dal Paleolitico al Neolitico, dove l’uomo diventa agricoltore e con il trascorrere dei secoli raggiunge la consapevolezza di coltivare la terra al fine di garantire il soddisfacimento del fabbisogno alimentare della popolazione.
  • A seguire troviamo la rivoluzione industriale (700′), dove applicando la tecnica si scoprono nuovi strumenti per conservare il cibo, permettendo così di trasportare ogni tipo di alimento e di conseguenza favorire lo sviluppo di importazione ed esportazione, elementi essenziali per l’economia di ogni Paese.
  • Terzo momento che vide come co-protagonista il cibo, è la rivoluzione scientifica. La scoperta delle vitamine e l’utilizzo della chimica ampliarono le conoscenze sui cibi, portando dei miglioramenti dal punto di vista qualitativo.
  • Infine la rivoluzione ambientale, che come scopo ha quello di sensibilizzare l’uomo nei confronti dell’ambiente e raggiugere un grado maggiore di eco-sostenibilità.

Talmente importanti cibo e vino che va ricordato il riconoscimento quali patrimonio culturale immateriale.

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