LA VALLE DEI LAGHI E LA SUA NOSIOLA – 28 e 29 MARZO 2022 –
Se qualcuno vi dicesse “andiamo a trascorrere un weekend in Trentino” subito cosa vi verrebbe in mente? Provo ad indovinare, “montagne, sciate, canederli, carne salada” e se siete appassionati di vino probabilmente pensereste subito alle famose bollicine di montagna.
Benissimo, ora con questo mio articoletto vorrei portarvi la mia esperienza del Trentino con gli occhi della semplice “winelover”.

Quando più di un mese fa ricevetti l’invito per partecipare a queste due giornate organizzate dal Consorzio di Tutela Vini del Trentino in collaborazione con WineMeridian, da appassionata non potevo che organizzarmi tra family ed impegni lavorativi per far parte del gruppo selezionato per questo tour.
Volete sapere la prima cosa che mi ha colpita? “Un viaggio alla scoperta della Nosiola” e quella che mi ha convinta? Ammetto di aver indagato su chi erano gli altri partecipanti prima di dare la conferma definitiva…èh insomma sono umana e un pò timida!
Dettagli personali a parte… torniamo al focus di questa avventura: La Nosiola!
Alcuni di voi potrebbero non conoscerla o aver sentito dire “Il Nosiola”. Non è un vero errore in quanto cambia la forma femminile o maschile a seconda della zona di produzione.
Questo vitigno autoctono a bacca bianca infatti viene prodotto in una percentuale davvero minuscola (0,3% dato relativo alla vendemmia 2020), nei terreni della Valle dei Laghi, nella Val di Cembra, Vallagrina e Val d’Adige.
La Valle dei Laghi, situata sul versante occidentale del Trentino e baciata dal Lago di Garda, possiamo considerarla la culla della “Nosiola” (tutta al femminile).

E’ un prodotto che personalmente avevo già assaggiato da alcune aziende e che dalla prima degustazione avevo apprezzato moltissimo. Un vino che sorprende, che non ti aspetti e come ho già detto in qualche post passato ne adoro l’estrema versatilità.
La Nosiola della Valle dei Laghi gode di due fattori rilevanti, da un lato il clima del Lago di Garda dall’altro del vento Ora, uno dei principali venti della zona presente dal primo pomeriggio fino a sera. Questi fattori regalano un quid alla Nosiola, ossia la perfetta condizione per l’appassimento delle uve, non a caso è da questa che nasce il Vino Santo Trentino (mi raccomando, da non confondere con il “Vin Santo” di un’altra zona vitivinicola italiana).
In queste due giornate oltre ad una selezione di Nosiola è stato davvero un onore aver potuto conoscere e degustare in più sfaccettature il Vino Santo Trentino. Come anticipato, ottenuto da uve Nosiola, le quali a seguito di un appassimento sulle tradizionali “arèle”, vengono pigiate nella settimana Santa e successivamente il vino viene fatto riposare in cantina per un tempo che può toccare anche i 15 anni prima della commercializzazione.

“Degustare in più sfaccettature” perchè in questo Tour enogastronomico presso la Cantina di Toblino, oltre ad assaggi che partivano dal mosto vero e proprio, abbiamo potuto godere di una degustazione alla cieca che ha visto coinvolte le annate 1985, 1995, 2000 e 2004. Nonostante si tratti di un vino dolce è interessante l’acidità che si mantiene anche con il trascorrere del tempo.
Lasciando il bel ricordo della Nosiola e del Vino Santo non dimentichiamo un’altra importante cultura del Trentino, quella della grappa!

Documenti storici dimostrano che già nella prima metà dell’Ottocento erano presenti dei mastri distillatori alla corte asburgica e girando tra alcuni dei distillatori trentini tra le prime cose che fanno trasparire è proprio la loro storicità, le loro fondamenta.
Dalla famiglia Marzadro alla famiglia Pisoni in questi due giorni anche per un’ inesperta di disitillati come me si è aperto un mondo, se poi aggiungiamo i racconti di Fabiola Marzadro e Arrigo Pisoni che fungono per tutti noi da insegnamenti, non rimane che sedersi, degustare e imparare!

A proposito di sedersi, non pensate che ci sia solo da bere, mangiare e poltrire perché il Trentino offre un ventaglio di alternative per tutti i gusti. Nel nostro Tour l’avventura è iniziata con un giro in barca a vela e mentre la guida ci forniva informazioni sul territorio, abbiamo potuto assaggiare le prime Nosiola ammirando il panorama direttamente dalle acque del Lago di Garda.

Non è finita quì! L’esperienza più temuta ma alla fine più apprezzata, anche dai più scettici, è stata quella del giro enogastronomico con E-Bike. Un’intera giornata dove tra un’azienda e l’altra ci si spostava per mezzo di e-bike esplorando stradine, vigneti, piccoli borghi e bruciando piacevolmente anche qualche caloria.

Insomma, il Trentino non è solo montagna, sciate e canederli è un perfetto territorio del nostro Paese dove sbizzarrirsi con le offerte turistiche, che siano enogastronomiche, sportive, culturali o una combinazione di queste.
Come descriverei il Trentino enogastronomico sulla base di queste esperienza?
Qualità, territorialità, cooperazione, rispetto per il lavoro degli altri e soprattutto valore per la famiglia!

Complimenti a Valentina (Consorzio di Tutela Vini del Trentino) e complimenti a Lavinia e Nicolò (WineMeridian) per questo Tour ricco e perfettamente organizzato!
Jessica Rossetti
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