ALBINEA CANALI & GAMBERO ROSSO
Nella serata di venerdì 8 luglio si è svolta presso la storica trattoria “Ai Cacciatori” , a Cavasso Nuovo (PN), una delle dieci cene del progetto “La forza del territorio”, che vede realizzata la sua terza edizione consecutiva.
Di cosa si tratta? Dieci cene in dieci ristoranti/osterie selezionate in diverse città del bel Paese, un evento realizzato e promosso da Gambero Rosso con Cantina Albinea Canali.
Un viaggio enogastronomico dove i vini di Albinea Canali , rappresentativi del territorio di Reggio Emilia dunque della storica denominazione del Lambrusco e del ritrovato autoctono “Spergola”, vengono posti in risalto dalla cucina tipica dei territori extra regionali.

In questa tappa la tradizione friulana ha splendidamente valorizzato i vini protagonisti della serata:
– La “Spergola”, l’autoctono da valorizzare, prodotto in Metodo Classico (2019), dosaggio zero, con un affinamento sui lieviti di 18 mesi, abbinato al pan dolce con ricotta franta e cipolla rossa di Cavasso.

– Il “Pignoletto” un vino molto fresco, con un finale leggermente amarognolo che si è sposato bene con il Blecs di ortica con ragù bianco di agnello.
Per finire…

– “1936” il Lambrusco (biologico) di Albinea Canali. Volutamente proposto con il tappo a corona si presenta bello fruttato sia al naso sia al sorso, corposo, armonico, con una sensazione che richiama il morso di una ciliegia croccante. Dal lato gastronomico una tagliata d’anatra alle ciliegie “le gioie del Colle” (prodotto nostrano di Pordenone). Senza dubbio l’abbinamento che più ha fatto impazzire i commensali per l’equilibrio armonioso tra acidità, dolcezza e qualità!
Mi sento di dire che, osservare questo evento dal mero lato di promozione del territorio tramite un viaggio enogastronomico tra le tradizioni culinarie italiane e la tipicità enologica Emiliano-Romagnola sia un po’ riduttivo.
In questo caso, come altri che piano piano stanno emergendo, siamo davanti ad una storica cantina che ha deciso di uscire dalla consuetudine, promuovendo i suoi prodotti non solo nei locali circostanti la sua realtà pensando, nel caso di specie, a “Lambrusco e tigelle” piuttosto che “bollito e lambrusco” ma esportando gli autoctoni (Lambrusco, Pignoletto, Spergola…) mettendoli in rapporto con abbinamenti gastronomici dei territori altrui, sfidando palati e ideali; riuscendo nel medesimo evento, per mezzo di una cena tra appassionati e operatori del settore, a creare rapporti che possono essere interpretati dal punto di vista lavorativo o semplicemente umano di confronto.
Jessica Rossetti
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